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Il mais e le "micotossine" in Italia
Inserito il 22 settembre 2012 alle 12:26:00 da Cobra. IT - Old News 2012


Sempre più spesso bisogna guardarsi le spalle e le leggi dello stato a volte non ci aiutano...







Vorrei portare alla vostra attenzione un problema, attualmente, che sta raggiungendo notevoli dimensioni nel nostro paese, naturalmente oltre ai già innumerevoli altri: le micotossine nel Mais.
Purtroppo in Italia vige la regola od il vizio di cambiare rapidamente leggi che vengono ritenute pessime con altre ancora peggiori ma scritte talmente bene da sembrare davvero migliorative.
Il mais nel nostro paese copre una superficie importante della produzione agricola occupando un posto di rilievo nell’economia nazionale.
Ora, con l’ammanco della produzione, le avversità meteorologiche e le micotossine si ravvisano da parte dei produttori problematiche attinenti all’esiguità dei prospettati guadagni.
Vi porto all’attenzione un paio di articoli, l’uno del 2007 che riassume sinteticamente ciò che già all’epoca succedeva, poi un articolo attuale per capire che cosa sia stato fatto fino ad oggi

http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2007/11/16/mais-micotossine-e-le-precauzioni/

Dopo aver letto questo articolo, scritto davvero molto bene, si comprende che il problema era conosciuto da anni e chi come me lavora nel settore ne aveva la percezione da tempo. Logicamente vien da pensare che sicuramente a livello governativo avrebbero dovuto esserci delle decisioni importanti in merito con leggi che avrebbero dovuto favorire i produttori, invece leggendo il prossimo articolo ci si rende conto che le cose non sono cambiate rispetto a dieci anni fa.

http://www.estense.com/?p=244059


Il paradosso è che dopo molti anni si legge ancora “micotossine, serve una deroga”!!
La morale è che i produttori verranno indennizzati forse a 22-24 euro al quintale mentre noi consumeremo il mais importato dall’America dove hanno delle soglie di tolleranza per le micotossine più alte delle nostre e i nostri commercianti saranno gli unici a guadagnare vendendo il mais tra tre mesi a 40 euro, quello stesso mais che a noi hanno dato per spacciato perché inquinato, in quanto nel frattempo saranno alzati i limiti di tolleranza in deroga a quelli già previsti dalla normativa.
L’esclusione della produzione di mais OGM prevista dalle leggi in Italia determina sicuramente una qualità del prodotto che si presta più facilmente ad essere inferiore di quella proposta da alcuni paesi esteri dove è possibile coltivare questi prodotti modificati.
In Italia, infatti, facciamo delle campagne infinite contro l’uso dei pesticidi, portiamo in palmo di mano il biologico e poi non ci si rende conto che con i prodotti importati si è soggetti a continue contaminazioni che sfuggono ai controlli.
I mezzi di informazione omettono sistematicamente di portare all’attenzione del consumatore, sempre più sensibile alle tematiche ambientali, questi non trascurabili dettagli per i quali egli spesso si trova ad acquistare e nutrirsi di prodotti alimentari, che seppur rispettosi delle norme, sono invece di qualità più scadente. Mentre il produttore a fronte di calamità naturali si trova in situazioni di debolezza rispetto a quelli di altri paesi con leggi meno restrittive.

Il bel paese ITALIA!

Cobra


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