La categoria dei piccoli ma cattivi è stata sempre la categoria più numerosa ma i mezzi quest’anno non hanno avuto di certo vita facile….e le rotture non sono mancate….
I motori sono degni di un pro stock ma il peso, 26 quintali, li rende estremamente incavolati e con non poche difficoltà a trainare la slitta in condizioni difficili e anche a causa dell’aumento di peso necessario per renderla più sicura.
Buona la prestazione del genesis di Toro Blu condotto da Andrea Ancarani. Per la prima volta lo abbiamo visto davvero competitivo con un giusto setup e con un motore di una cattiveria inaudita che lo ha portato a qualificarsi al suo primo tentativo. Quindi un grande plauso va al lavoro svolto da tutto il team che ha faticato molto ma alla fine i risultati cominciano a d arrivare. La prova è stata la finale, dove si è giocato la terza posizione con lo Squalo perdendo la sfida per 1,04 metri. Comunque un risultato eccezionale che gli da molta soddisfazione, un quarto posto di tutto rispetto e una distanza di 81.32 in finale. Inoltre questo assume un valore ancora più grande se si pensa che su dieci ai blocchi di partenza solo la metà è riuscita a qualificarsi. Complimenti davvero.
Un buon secondo posto quello di Alfredo Saviola che alla gara di casa non ha deluso. Wild Wolf, macchina che quest’anno ha mancato solo un podio, quello di Thiene, a causa di una pista difficile, mentre per sei gare è sempre stato sul podio. Anche a Gonzaga è apparso con un setup efficace qualificandosi al primo colpo. Buona la sua prestazione in finale che, pur non riuscendo ad insidiare la prestazione esagerata della R25, vede Alfredo staccare a 85.93 metri, buoni per un secondo posto meritatissimo.
Due sole gare quest’anno per il nuovo Speedy di Giuseppe Empireo. Anche lui con motore Genesis, sta cominciando a testare la sua nuova macchina e due gare sono poche ma siamo certi che non si scoraggerà Giuseppe che ha fatto segnare la sua migliore ed unica prestazione a 71,65 metri.
Ancora grattacapi per lo Spalanco Puller Team che dopo aver tribolato per risolvere il problema che faceva sgonfiare il Baby Tornato, si sono ritrovati a Gonzaga certi di fare bene ed invece il problema si è ripresentato, quindi tutto da rifare alla ricerca del fantasma che lo perseguita. Un vero peccato, a fronte di tanta generosità con tre turbine quest’anno con un solo turbo, il Baby non riesce a reagire e ad uscire da questo ciclone di sfortuna che non lo molla. 26.89 la sua prestazione.
Giornata negativa anche per Diego Barosi ed il Cobra Bite. Infatti a fronte di una buona partenza ha sofferto forse di temperature elevate e a 72,13 Diego ha dovuto lasciare per evitare danni peggiori.
New Bufalo scatenato a Gonzaga, qualifica in due tempi a causa di una certa instabilità che gli ha fatto fare dei numeri piuttosto importanti tanto da richiedere l’intervento del killer swich. In finale invece non si è avviato proprio per un problema al sistema di sicurezza che si era attivato in maniera anomala, quindi passato il tempo massimo non ha più potuto disputare la finale.
Quest’anno non hanno sbagliato un colpo, nonostante anche il team Spadoni non sia stato esente da qualche problema ce l’hanno messa tutta per risolvere e ritornare sempre ai vertici. Quattro primi posti, un secondo, un terzo ed un quarto, questo è il sunto di una stagione di successo che li ha consacrati campioni italiani 2011 della categoria dell’Italian Pulling con la loro Fiat R 25 tp. Con pochi denari e tanto impegno il team Spadoni ha messo a punto un ferro vecchio vincente con un bilanciamento ottimo, con un motore molto performante e con una meccanica che a furia di romperla l’hanno sistemata a dovere. A Gonzaga, Loris Spadoni, ha fatto una gara perfetta staccando, in finale, ad una distanza irraggiungibile, 92,69 metri, dove nessuno è riuscito più ad andare oltre.
Stagione ottima per il Lamborghini Squalo condotto da Ruggero Massari. Dopo un anno triste il Team, che non dispone di grandi budget, è riuscito a fare il miracolo e con un motore che è il più piccolo di cilindrata ( 6 litri) di tutta la categoria hanno conquistato un bel quarto posto in campionato italiano. Naturalmente con la complicità essenziale di un buon pilota, Ruggero Massari, che si è dimostrato all’altezza in ogni situazione anche le più ardue. A Gonzaga si è qualificato in un lampo mentre in finale Ruggero ha subito inizialmente le bizze di una frizione forse stanca che non ha lavorato bene e gli ha fatto perdere diversi metri preziosi che sicuramente lo avrebbero fatto avvicinare al secondo gradino del podio.
La Categoria dell’italian pulling, solitamente è l’ultima categoria ad esibirsi, quindi la pista spesso è abbastanza deteriorata. Alessandro Vannelli con E-Tor ha subito molto questa condizione che lo ha portato, verso metà pista, a perdere stabilita cominciando a saltare pericolosamente fino a staccare da terra le ruote posteriori andando a gravare pericolosamente sulla trasmissione. S’impenna, si alza di fianco, sembra che resista ma invece i colpi sono stati così forti che un mozzo posteriore si è rotto uscendo dal riduttore e liberando la ruota ma nell’atterraggio, fin che il motore andava sulle stelle, pardon, fin che le valvole firmavano i pistoni, anche le ruote anteriori hanno subito pesantemente diventando quadrate. Il bilancio è stato di 62.12 metri e una sola ruota integra. Un nuovo record.
E’ stato campione italiano e a vederlo così in difficoltà non ci siamo proprio abituati. Stiamo parlando del Ford Silver di Mauro Pellegrino. Questo è l’anno dei record, cinque gare disputate e quattro turbo esplosi. Questo è il triste bilancio di Mauro Pellegrino e del suo Silver Ford. Un vero peccato ma siamo certi che lo rivedremo tornare come ce lo ricordavamo con le ruotine al cielo urlando di potenza che ci faceva contare le viti della coppa dell’olio. Forza Mauro !!
Cobra