La categoria dei “pezzi da 100”ha dato grande spettacolo…
Il primo a saggiare la terra di Gonzaga è stato Giuseppe Antonello con il suo singolare mezzo costruito interamente in house nella sua officina di Resana, motorizzato Tatra V 12. E’ il più piccolo di cilindrata ma non si tira di certo indietro alla costante ricerca di qualificarsi. A Gonzaga le condizioni della pista gli erano favorevoli ma nonostante ciò la sua migliore prestazione è stata di 86,13 metri. Comunque il motore non ha dato segni di cedimento quindi ci fa pensare che ci possa essere ancora del margine di miglioramento magari eliminando delle tare che si porta appresso e che gli “rosicchiano” un bel po di cavalli che lo potrebbero aiutare ad avere dei risultati migliori. Speriamo di rivederlo a Parma.
La sfida l’ha vinta ma non è passato indenne Gianluigi Baroncini con il suo tri motore nato nelle offcine di Alfonsine. Reduce dalla gara di coppa Europa non ha voluto mancare a sfidare il suo diretto avversario molto temibile di San Giorgio in Bosco in provincia di Padova. 102.71 metri la dice lunga, complice una circostanza sfortunata per il suo avversario che gli rende vita facile e gli consegna su di un piatto d’argento il titolo di campione italiano. La felicità era tanta ma il sorriso era a denti stretti perche Luigi ha sentito qualcosa di anomalo e la potenza del Tornado 2 non gli sembrava poi così come doveva. Infatti a fine tirata Luigi ha dichiarato fuori dai microfoni che un motore aveva “sputato qualcosa dagli scarichi” segno di un probabile problema. Un pistone fuso ed una canna rotta sono sufficienti a procurargli un bel po’ di lavoro in officina per la preparazione del Tornado 2 alla gara di Parma. Complimenti comunque al Team Turbo 2000 per il suo ottavo titolo italiano.
Alessandro Rocco, rappresentante del Rocco Power Team, aveva fatto delle modifiche nei suoi quattro V8 Hemy per aumentare la portata d’aria e quindi avere più potenza con la speranza di riuscire a dare buon spettacolo. Inizialmente le sue gare non hanno dato soddisfazione a causa di un bilanciamento ancora precario che però è andato migliorando di gara in gara fino ad oggi dove comincia veramente a diventare pericoloso ed è in grado di insidiare gli avversari. Quindi un grandissimo lavoro del Rocco Power Team che proprio a Gonzaga presentava un FourNoHemy diciamo al Top. Naturalmente non ci dobbiamo mai scordare che la sfortuna ci vede sempre benissimo e bisogna sempre stare accorti perche ci colpisce indistintamente e quando meno ce lo aspettiamo. Il tutto si è svolto normalmente con una tirata in qualifica sbalorditiva, la macchina è apparsa addirittura con un canto più cattivo, veloce come il vento e ben bilanciata. Il tutto lasciava sperare in una lotta in finale sul filo dei centimetri. Il FourNoHemy era il primo in finale, quindi avrebbe avuto pista fresca e avrebbe potuto dare il massimo. Tutto andava per il meglio ma a 80 metri quando la macchina iniziava a caricarsi Alessandro inavvertitamente con il gomito ha schiacciato l’emergenza ammutolendo prematuramente i quattro V8 proprio quando cominciavano a divertirsi. Dalla velocità ha fatto altri dieci metri quindi immaginiamo la velocità! 90.21 metri, casco che vola via, sconforto, rabbia e delusione….un dramma! Comunque sia andata, l’applauso interminabile del pubblico, ha fatto capire ad Alessandro che il suo mezzo ha riscosso un gran successo e che piace molto, anche se la sfortuna lo ha fermato prematuramente, sarà in grado di darci saggio di se alla prossima gara a Parma.
Fatica a controllare Stefano Brogin il Power Star motorizzato Continental che ha superato linea dei 100 metri toccando però la linea e quindi rendendo nulla la sua prova. Purtroppo non è stato l’unico guaio perché sul finale due valvole di un cilindro hanno perso il loro ancoraggio e hanno forato il coperchio delle punterie, quindi niente di fatto e ancora lavoro per il team Rocco Power che torna a casa con un po' di amaro in bocca.
Cobra