Il buon senso ha riportato un bel po’ di spettacolo anche in questa categoria….
Buona la prestazione, anzi direi buonissima, anzi mi correggo ancora la migliore prestazione in assoluto nel suo ruolino di marcia per Giuseppe Antonello del Team Area 51 che con il suo Attila ha finalmente avuto la meritata soddisfazione. Dopo molte modifiche l’ultimo aggiustamento del setup della macchina ha dato buoni risultati. Qualifica al primo colpo ed in finale con la zavorra dei pezzi da 100, 97.5 q.li e 3 cm di taglie davanti e 5cm dietro, è riuscito a far diventare rossi i collettori spremendo fino all’ultimo cavallo dal suo Tatra V 12 che non ha tradito e ha trascinato di forza la slitta fino a 66, 68 metri.
Un po’ sotto tono è apparso invece il Continental V 12 del Rocco Power Team condotto da Stefano Brogin. E’ apparso fin da subito un po sbuffante dagli scarichi degli sfiati segno che quello de deve rimanere sopra i pistoni comincia ad andarsene un po’ in giro dove non dovrebbe. Comunque la sua qualifica è stata buona ma la finale è stata molto sofferta ed il “Conti” lo ha detto esplicitamente sputando il tappo dell’olio facendo segnare una distanza di 71.29 metri e di circa 4/5 metri di altezza il tappo dell’olio.
Giornata sfortunata anche per il FourNoHemy sempre del Rocco Power team. Reduce dalla rottura di un riduttore a Pezzolo e a causa del fuori giri di un motore sono state necessarie anche un paio di valvole nuove, ci aspettavamo di vederlo in forma a Fiume ma purtroppo un problema di regolazione delle frizioni lo ha fermato al momento di entrare in pista. Durante la finale gli è stato concesso di provare la macchina che dopo le dovute regolazioni è ritornata ad agganciare la slitta già col il peso della finale. Unica prova solo per farci sentire il rombo dei 4 V8 Hemy americani. La bilanciatura ha lasciato a desiderare ma il sound ha strapagato alla grande. Con il peso da finale il FourNoHemy ha fermato la telemetria a 78,76 metri.
Ultimo ma non ultimo il Tornado 2 del Team Turbo 2000 capitanato da Gialuigi Baroncini. L’esperienza si sta fancendo sempre più concreta ed i risultati sembrano essere costanti e ogni volta sempre migliori. Merito naturalmente di un giusto dosaggio di tutte le singole componenti, e vi assicuro che sono davvero tante, di un Team che lavora sodo e di un “manico” con la M maiuscola. Tutto questo insieme di cose ha fatto si che il Tornado 2 tirasse la slitta fino a 101,60 metri.
... e il podio ...
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Cobra