Brivido nella categoria dei libero 35 ma tutto si concluso fortunatamente bene....
Il setup della slitta è stato composto con 6 q.li per la qualifica e 36 q.li per le finali.
Il primo a scendere in pista è stato Luca Fabbri con Cuore Rosso Reloaded, partecipe di un episodio alquanto singolare. Le condizioni meteo, la temperatura, ma soprattutto l’umidità a Fiume Veneto erano ottime per i motori a metanolo e Cuore Rosso aveva ottime possibilità di esprimersi al meglio; complice anche un setup della macchina centrato in pieno. Tutto e filato liscio fino ad 80 metri dove Cuore Rosso ha cominciato a saltare pericolosamente perdendo fortunatamente molta velocità.
Due o tre strattoni fortissimi sono stati fatali al retrotreno che si è letteralmente strappato lasciando andare macchina e pilota. Ecco qui nella foto il momento dello strappo del retrotreno. Da notare la fontana d'olio dall'assale posteriore sprigionatasi giusto nel momento in cui si è staccato il gancio saldamente fissato al differenziale ...
Fortunatamente aveva perso molta velocità e l’intervento del killer switch ed un po’ di freno hanno arrestato la corsa di Cuore Rosso senza problemi.
Se fosse successo qualche metro prima sicuramente l’epilogo sarebbe stato diverso e avremmo visto la macchina catapultata in avanti non si sa fino a dove, anche perché stava andando davvero forte. Fortunatamente c’è da rimediare solo qualche pezzo meccanico.
Ancora problemi per Alex Fornasari e Shakira. Sta lentamente migliorando ma il Cursor 13 non ne vuol sapere di stare gonfio ed in entrambi i tentativi cade rovinosamente non andando oltre i 43,06 metri.
Assetto abbastanza sgonfio per Il Blu Tornado condotto da Giuseppe Baudino. Fin dalla qualifica non ha convinto molto e non ha espresso tutte le sue potenzialità con una mezza tirata con voce grossa e l’altra mezza con voce flebile insomma non da RR MK58. In finale è stato irriconoscibile, segno evidente di un problema da risolvere. Difficoltà di messa in moto prima e poi una sgasata iniziale con back fire e un declino progressivo che lo ha visto arrendersi a 68,29 metri, ben 22 metri lontano dalla migliore prestazione del giorno. Secondo in classifica generale con 13 punti da recuperare sul primo fuggitivo.
Quest’anno il team Blu Tech ha fatto un lavoro da paura, hanno messo a punto un Rover Meteor a metanolo che va come un orologio svizzero, è un connubio di bilanciatura e di motore che sembra inarrestabile. Una qualifica che è sembrata una fucilata ed una finale che ha lasciato tutti a bocca aperta, bello carico e pari che sembrava in equilibrio su di un filo andava che non si fermava mai. 90,77 metri che sono più che sufficienti per consacrare il Dragon Fire e Fabio Marianini sul gradino più alto del podio.
... ed ecco il podio ...
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