La categoria dei liberi da sempre grandi emozioni, d’altra parte quando i motori cominciano a rombare forte e le soluzioni diventano estreme non potrebbe essere diversamente.
Apre le danze Luca Fabbri con Cuore Rosso che in questa pista ha strabiliato con una di quelle tirate memorabili, quelle che entusiasmano, quelle che di certo Luca ricorderà per sempre. Una tirata grandiosa, una di quelle da manuale, due beccheggi e poi si è letteralmente bloccato con le ruote all’aria, seduto sulle ruote dietro come se fosse sorretto dalla mano di un angelo, ha continuato imperterrito la sua corsa fino ad oltre i cento metri. La finale sarebbe stata sicuramente più entusiasmante se non avesse rischiato andando troppo vicino al bordo pista, arrestandosi a 61,12 metri consacrandolo sul gradino più basso del podio. Complimenti a Luca per la sua prestazione.
Secondo a saggiare la pista di Argentera è Sota Spirit condotto da Max Avanzini. Macchina nuova che per la prima volta porta in Italia dei V8 from USA con ottimi risultati. Bilanciamento da studiare e modifiche al telaio per irrobustirlo a parte, la macchina appare sobria compatta ed efficiente dal rombo accattivante ed unico. Per i Ragazzi dello Splendido Team è stato l’ennesimo successo, con una qualifica diretta, tutta d’un fiato, e una finale da 104 metri! Oltre trenta metri oltre il suo rivale motorizzato RR.
Alessandro Fornasari comincia lentamente a far andare il suo cursor 13 che sembra essere molto generoso. Prima non fumava abbastanza, poi la frizione non frizionava, ora che le cose cominciano a frullare cominciano a vedersi anche i risultati. Due tentativi di qualifica, la prima con 71,57 metri e la seconda che si migliora con 87,98 metri, la dice lunga sul processo di messa a punto del suo nuovo Shakira. Speriamo in una bella prestazione a Thiene e chissà che arrivi anche un po’ di soddisfazione.
Dragon Fire che quest’anno sembra aver un assetto vincente, e ne ha dato saggio più volte, si trova da qualche gara a soffrire di un problema senza cura per il momento. A fronte di una partenza sempre buona inspiegabilmente il motore si sgonfia, stallo delle turbine o un problema elettrico non si sa. In pratica il motore smette di spingere misteriosamente. Speriamo che i ragazzi del team Blu Tech riescano a trovare e risolvere questo mistero.
Giuseppe Baudino ha fatto una qualifica da manuale, finalmente senza fuori giri paurosi e con una certa posatezza grazie anche al grip che ha tenuto a bada i tremila cavalli del RR Griffon mk 58. La finale non è stata così appagante, lo ha visto lasciare, dopo qualche numero in giro per la pista, a 73,49 metri, notevolmente lontano dal suo rivale. Il Blu Tornado non è riuscito a brillare sulla pista di casa.
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