35 quintali di peso e motorizzazione libera; sound da brivido in un contesto fantastico quale la Festa de Mutor, tutto questo ha concorso a comporre una gara da ricordare....
Libero 35
Anche questa categoria per vari motivi si è vesta decimata con sette concorrenti ai blocchi di partenza e solo tre finalisti. Il setup della slitta è stato composto con 36 q.li più 1.5 cm di taglie per le qualifiche e con 56 q.li più 2.5 cm di taglie per le finali.
Eros Camellini porta in pista un X Files con il reparto di pneumologia dell’anno scorso. Infatti è in attesa di nuovi materiali per completare e far andare meglio il suo E 42 con una configurazione di turbine diversa che gli dia più brio. Primo il lista come l’anno scorso ma con dei pesi decisamente diversi in slitta. Due tentativi per Eros che si arrende prima a 83.26 metri e poi a 71.84 metri. Niente di fatto. Il terzo posto dello scorso anno non gli è stato di buon auspicio.
Sota Spirit dopo un esordio fulminante alla prima di campionato sta mostrando piccoli punti deboli sulla bilanciatura. Anche questa volta si è dimostrato una macchina davvero prestante ma con un beccheggio un po’ troppo pericoloso che più volte lo mette a rischio di rottura. Max si è qualificato ma quando ha lasciato il gas l’atterraggio non è stato dei più morbidi facendo scoppiare una ruota anteriore. Rimediato il danno, in qualche maniera, è stato in grado di disputare la finale con successo concludendo la sua prestazione a 49.76 metri, solo per non andare fuori pista ma sicuramente sarebbe andato ben oltre. Primo posto per Max e Sota Spirit.
Dragon Fire deve usare anche lui entranbi i tentativi a disposizione per qualificarsi. Il Rover Meteor sistemato dai ragazzi del team Blu Tec si è dimostrato molto valido e canta proprio bene peccato che soffra per un telaio non proprio sincero. Peccato che in finale per un problema elettrico si sia ammutolito il motore a 26.48 metri quando avrebbe potuto puntare molto più in alto.
Brutto epilogo per Emanuele Mazza ed il Coyote che si presenta con una nuova configurazione per quanto riguarda il reparto di pneumologia. La sua corsa si arresta a 48.48 metri per la esplosione del monoblocco. Peccato per i ragazzi del team Ciemme che stanno tribolando molto per accomodare un motore che non gli da soddisfazione di un telaio veramente eccezionale. Sappiamo da indiscrezioni che la voglia di cambiare motorizzazione si era valutata qualche tempo fa, credo che questa ennesima rottura non li farà desistere ancora per molto.
Luca Fabbri con Cuore Rosso, il più piccolo di cilindrata e unico diesel trasformato ad alcool in campionato italiano, cerca in due riprese di qualificarsi ma purtroppo un assetto che gli da poco grip lo penalizza e non riesce a qualificarsi. Chiude al quinto posto con la sua migliore prestazione in 72.44 metri.
Vediamo come se l'è cavata "IL BAUDO" a bordo del Blue Tornado 2. (no comment per questa scritta!!!)
Blu tornado 2 condotto da Giuseppe Baudino che, già da tempo, appare in netta difficoltà a trovare un certo agio nel pilotare il bestione e stenta a trovare il giusto bilanciamento, a tal punto da renderlo addirittura pericoloso, con sobbalzi e imballi di giri da fare temere il peggio ogni volta. Personalmente a volte sono molto spaventato da questo bestione che urla in maniera incontrollabile e temo molto che prima o poi succeda di nuovo quello che successe a Lendinara. Detto ciò Giuseppe è riuscito a qualificarsi ma non ha disputato la finale per la rottura della pompa della benzina.
Altro tentativo di messa a punto per Alex Fornasari che sta cercando di mettere a punto il suo nuovo mezzo Shakira, che monta un Cursor 13 in fase di elaborazione. Niente di fatto anche per questa volta, Shakira non riesce a fare sufficiente coppia per spostare la slitta. Speriamo vada meglio alla prossima gara, magari con una marcia un pò più corta.
... e il podio...
Truck
Finalmente, a Pezzolo siamo riusciti a vedere la prima sfida diretta tra i Truck E Mostar del Centro Diesel Lugo e il Brio di Marco Bacchilega. In slitta vengono caricati 36 q.li più 1.5 cm di taglie per le qualifiche e 61q.li più 2.5 cm di taglie per le finali.
I nostri Truck sono sempre affascinanti e non hanno nulla da invidiare a quelli oltralpe, è una sana sfida tra il buon ferro italiano e i bravi preparatori Romagnoli. Peccato che non ci siano altre case che accettino la sfida per rendere meno monotona la categoria ma di certo è che non si può inventare niente i nostri Truck sono imbattibili!!!
Due splendide tirate in qualifica quanto spettacolari in finale, Vincenzo, in finale, precede il Brio condotto da Cristian Bacchilega per soli 4 metri. 65 metri per Brio e 69.62 metri per E Mostar.
... e il podio...
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Cobra