Ed eccoci alla categoria "Truck"...
...una categoria che quest'anno è destinata a rimanere a regime ridotto. Solo tre i moschettieri a contendersi il gradino più alto del podio anche oggi a San Prospero, a Modena. La slitta viene appesantita con 41 q.li di e 1,5 cm di taglie.
QUALIFICHE TRUCK
Il primo a scendere in pista è il "King of the Land II" condotto sapientemente da Alfredo Saviola. Il suo primo tentativo è stato quello buono e si iscrive in finale.
Secondo al gancio "Brio" con il suo nuovo condottiero, Cristian Bacchilega, al suo battesimo da pilota. A seguirlo a bordo pista Gianluigi Baroncini per dargli le giuste indicazioni e tentare di fargli condurre la slitta oltre la linea dei 100 m. Tutto sembra andare bene anche se, come anche il suo predecessore, soffre di scarsa aderenza al posteriore e non riesce a scaricare tutta la potenza, però il suo passo è abbastanza buono e si avvicina velocemente alla linea dei 100 m...quando inspiegabilmente Cristian Bacchilega scivola con il piede dall'acceleratore e fa fermare il “Brio” a cavallo del fico a 99,6 m. Sfortuna a parte, il suo secondo tentativo è molto più soddisfacente e riesce a portare “Brio” oltre la linea dei 100 m.
Ultimo del trio il rosso di Lugo, "E Mostar" condotto da Vincenzo Chellini. Anche lui riesce, senza problemi, a portarsi oltre la linea dei 100 m ma evidenzia, come gli altri, dei problemi a scaricare la potenza a terra. Purtroppo con l'abbassamento del tiro i camion hanno dovuto subire nuovi bilanciamenti e oggi qui la pista non li aiuta affatto con una parte superficiale che non tiene molto e una parte sottostante molto dura dove si fa fatica a trovare il giusto grip.
FINALI TRUCK
Mentre si caricano in slitta 80 q.li di 1,5 cm di taglie, i tre moschettieri si preparano a contendersi il gradino più alto del podio.
Il primo a scendere in pista è l'inarrestabile "E Mostar" condotto sapientemente da Vincenzo Chellini. Ottima come sempre la sua prestazione: splendido motore pieno e buon passo, nonostante anche lui faccia fatica a trovare appiglio, riesce a trascinare la cattiva fino a 119,28 m ipotecando di forza il gradino più alto del podio. In parco chiuso Vincenzo ci ha confessato di cominciare a stancarsi un pò, ma stancarsi di cosa? Quando non si riesce a vincere effettivamente un po' di stanchezza viene, attenzione però che la stanchezza viene anche quando si vince sempre! Naturalmente stiamo scherzando.......
È ora il turno di “Brio” condotto in finale per la prima volta da Cristian Bacchilega. Probabilmente in fase di aggiustamento del setup i meccanici hanno preferito dare qualche giro in più al motore. Infatti quando Christian libera “Brio” i giri del motore salgono pericolosamente e si mantiene vicino al fuori giri per molto tempo, forse troppo, e a 67,17 m qualcosa nel reparto di pneumologia non regge arrestando il “Brio” in una nuvola di fumo. C'è chi dice che si paga il noviziato ma noi personalmente non ci crediamo molto e preferiamo pensare che gran parte della responsabilità possa attribuirsi ad un setup sbagliato della macchina. Complimenti comunque al nuovo pilota a cui va il nostro, e di tutto il pubblico presente a San prospero, applauso sperando di ritrovarlo in forma alla prossima gara.
Terzo e ultimo sfidante Mistero Nero ovvero Alfredo Saviola e "King of the Land II". Effettivamente questa volta il nome Mistero Nero ci sta tutto perché Alfredo Saviola è proprio nero incavolato per le scarse prestazioni del suo "King of the Land II". La telemetria dice 52,34 m, che non bastano per insidiare i gradini più alti del podio e si deve accontentare del terzo posto.
A luci spente Alfredo ci ha confessato di essere molto contrariato e di non essere sicuro di voler continuare ancora questa avventura in queste condizioni. Purtroppo si denuncia il fatto che i tecnici che seguono la preparazione del suo camion non siano abbastanza professionali e soprattutto presenti. Tutto questo causa non solo l'insuccesso del team Saviola ma mette in cattiva luce il marchio che egli porta in pista. Questo ci dispiace molto, non tanto per Mercedes ma soprattutto per il simpatico quanto battagliero e sempre presente e disponibile Alfredo Saviola e il suo team che non meritano affatto un simile trattamento. È davvero difficile pensare che un marchio così importante abbia messo a punto un motore di 2000 cavalli e non sia in grado di renderlo gestibile. Facciamo comunque il nostro applauso di incoraggiamento ad Alfredo Saviola e a tutto il suo team con la speranza di ritrovarlo presto in grado di competere con gli avversari.
... e il podio (al terzo posto naturalmente c'è "virtualmente" Alfredo Saviola)
Cobra